Puntata 1 | L'ottimismo è un allenamento, come il Pilates
Non dare retta a chi ti vuol far credere che l'ottimismo sia tossico: per vivere meglio, la mente va allenata al bello. Come? Con le buone notizie, che cerco per te.
Ogni giorno siamo bombardati da notizie, quasi sempre negative e, a volte, false. Questo modo di subire l'informazione fa sì che la nostra mente stia sempre in allerta, pronta a indignarsi o a reagire a imminenti disastri. Ma il mondo è pieno di bellezza, curiosità divertenti ed eventi positivi: da oggi li troverò io per te, per poterci allenare insieme a vivere con maggiore ottimismo.
Negli ultimi tempi si parla (troppo) spesso di positività tossica. Secondo questa corrente di pensiero, un eccesso di ottimismo significa non voler affrontare gli eventi brutti e dolorosi. Insomma: essere stressati è la condizione umana contemporanea. Qui viene spiegato il concetto in maniera completa.
Ma è davvero così? Non è che, invece, cercare di essere positivi e propositivi è uno sforzo che non tutti hanno voglia di fare?
Con questo non intendo dire che sia necessario alzarsi ogni mattina con il sorriso di Cenerentola mentre viene aiutata dagli uccellini a indossare l'abito per il ballo. Non bisogna negare fatica, rabbia, preoccupazione: tutte le emozioni vanno riconosciute e attraversate. È però utile per il nostro cervello, e di conseguenza per il nostro benessere, sforzarsi di vedere anche il buono che c'è intorno a noi. Non sempre è facile, difficoltà e dolori attraversano la vita di ognuno di noi, ma è proprio in quei momenti che ti renderai conto quanto un esercizio quotidiano alle piccole cose belle sia utile.
Iniziamo?
Vedere con la lingua
La ricerca scientifica va avanti e c’è una bella notizia per i non vedenti. Un nuovo congegno chiamato BrainPort permette di vedere utilizzando l'organo che normalmente ci permette di assaporare un cibo e di pronunciare le parole. Per alcuni animali - come i rettili - la lingua è un organo olfattivo, ma per nessuno (fino ad ora) è utile a vedere qualcosa. Come funziona lo puoi leggere su Focus.
La bella Italia
A volte per ricordarci quanto sia bello il nostro Paese, dobbiamo guardarlo attraverso gli occhi degli stranieri. L'Italia è fatta certo di molte difficoltà e contraddizioni, ma troppo spesso - noi che ci viviamo - la disprezziamo, negandone le evidenti qualità. Possiamo ricordarle grazie a un concorso fotografico indetto dallo Smithsonian Magazine. Le mete non sono particolarmente originali, ma la bellezza non mente.
Consiglio di viaggio
Specializzata (anche) in turismo, non posso certo esimermi dal consigliarvi un bel posto da visitare.
A Istanbul è tornato a nuova gloria lo Zeyrek Çinili Hamam. Questo bagno turco fu progettato dal geniale architetto Sinan nel 1530 e si trova nella parte europea, vicino al quartiere Fatih. Un tempo era ricoperto da migliaia di ceramiche blu tipiche della città di Iznik, ma la ristrutturazione avvenuta dopo tredici anni di chiusura lo ha trasformato in un luminoso e marmoreo luogo dove rilassarsi durante una visita in città. Su CNN Travel le foto e la storia completa.
Arcobaleni 🌈
Qualche anno fa l'amica Fraintesa lanciò su Twitter #3cosebelle. Si trattava di un esercizio quotidiano per analizzare la propria giornata e scoprire che si trova sempre qualcosa di buono, anche se piccolo. A lei servì per superare un periodo difficile, ma l'idea piacque molto e ancora oggi l'hashtag è utilizzato. Prima di lei, Pollyanna le chiamava “arcobaleni”. Non si tratta di negare la realtà soffocando emozioni importanti da attraversare, ma di capire che non è mai tutto nero e che le ombre si possono colorare.
I miei arcobaleni della settimana passata (invito anche te a farlo): ricominciare a scrivere un libro, il sole ancora caldo, i primi funghi porcini
Chi sono 🎡
Giornalista, autrice e, soprattutto, esploratrice. Appassionata di cibi e luoghi del mondo, ne scrivo articoli per giornali e storie per libri. Se fossi un piatto, sarei il cous cous. Pietra miliare della cultura mediterranea vanta origini africane che, però, sono giunte attraverso le nostre isole maggiori fino a Genova. Non guizza come gli spaghetti, non scivola come i maccheroni ma ha una presa rassicurante, conscio del ruolo di aggregazione che gli compete. È sobrio, per gli ingredienti semplici di cui è composto, ma sa essere raffinato, in base alle spezie che gli si abbinano. Per saperne di più su di me traveltotaste.net