Marina Abramović è forse l’artista performativa più famosa e conosciuta al mondo. Nata in Serbia, sviluppa l’interesse per l’arte nell’ambiente domestico.
Ma non mi dilungherò sulla sua biografia, se vuoi la trovi qui.
La scorsa settimana, però, è venuta a Torino per incontrare gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti e in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa ha espresso un paio di concetti che si allineano a ciò che cerco di passarti con questa newsletter (anzi, grazie sempre di essere qui 💛).
In questa foto che mi ha scattato Chiara Caprettini si dice che l’Amore non fa rumore, ma dovrebbe farne tanto invece: sarebbe musica.
Marina Abramović, nell’intervista, ha raccontato della sua celebre performance The artist is present, a New York nel 2010, durante cui l’artista rimase seduta per tre mesi, impassibile, di fronte a un tavolo e una sedia vuota disponibile per chiunque volesse mettersi di fronte a lei.
“Sono stata seduta per mesi di fronte a migliaia di persone che, sedendosi di fronte a me, dovevano per forza guardarsi dentro. Col passare di quelle ore ho imparato la cosa più importante. Il miracolo era aprire il cuore a chiunque fosse seduto di fronte a me. L’amore incondizionato. Quando mi sono alzata ho capito che non ero più la stessa. E questo amore che ho provato si riflette nella mia arte anche ora.”
Ha continuato dicendo che ovunque ci sono guerre, morti e crisi climatica ma la gente sa solo odiare, perché è più facile che chiedersi cosa si può fare perché le cose cambino. Andare a votare, ad esempio, era una di queste ma preferisco stendere un velo pietoso.
“Non mi piacciono nemmeno le forme di protesta degli attivisti che imbrattano monumenti e opere d’arte perché sono basate sull’odio. E le cose basate sull’odio sono inaccettabili, conta l’amore” ha continuato la Abramović.
Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con amore.
Cit.
Lo dice anche la sempre precisa ed empatica Enrica Mannari.
Positivamente va in vacanza, ci rivediamo a settembre.
Prima di partire per il Portogallo (sei ancora in tempo a darmi consigli, se vuoi) sarò impegnata a progettare il mio Masala Studio: cosa sarà te lo dirò più avanti, ma sappi che sarà pieno di arte, condivisione e, ovviamente, amore.
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(Se sei nuovo e non sai cosa siano gli “arcobaleni”, l’ho raccontato nella Puntata 1 di Positivamente)
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Giornalista, autrice e, soprattutto, esploratrice. Appassionata di cibi e luoghi del mondo, ne scrivo articoli per giornali e storie per libri. Se fossi un piatto, sarei il cous cous. Pietra miliare della cultura mediterranea vanta origini africane che, però, sono giunte attraverso le nostre isole maggiori fino a Genova. Non guizza come gli spaghetti, non scivola come i maccheroni ma ha una presa rassicurante, conscio del ruolo di aggregazione che gli compete. È sobrio, per gli ingredienti semplici di cui è composto, ma sa essere raffinato, in base alle spezie che gli si abbinano. Per saperne di più su di me traveltotaste.net
Il Cielo di Maiolica Blu - un’insolita storia con la Turchia
Il mio primo romanzo Agata e le stelle
Dalla bagna càuda al sushi. Storia della Torino gastronomica (di cui ho curato la sezione sulla cucina etnica)
<3. Scaricato il pdf... Buone vacanze a te e Ste
Grazie! "Amor vincit omnia" diceva Virgilio e la "bellezza salverà il mondo" Dostoevskij (bellezza= arcobaleni).
Ti suggerisco per il Portogallo di prendere una lezione di surf in Algarve, di andare all'acquario di Lisbona e di andare al ristorante stellato (ma non troppo costoso) Minibar di Alvarez. È un insieme di locali suoi puoi anche non mangiare allo stellato ma bere qualcosa al bar. Il posto è molto bello. Non perderti i diversi mirador e i pastel de nata. Anche gli altri dolci sono molto buoni e il Porto. Tutti sono piccolini arcobaleni per il palato.