Il cardamomo evoca i sogni, dice Tilo, protagonista del libro La maga delle spezie.
E non è andata tanto lontana da cosa evoca in me questo piccolo e aromatico frutto. Il primo ricordo legato al cardamomo mi riporta nel suq di Aleppo, in Siria. Ero seduta su uno scomodo sgabello all’interno di una gioielleria piccolissima a scegliere un paio di orecchini d’argento e pietra di luna.
Il proprietario mi offrì una tazza di caffè arabo che, appena lo avvicinai al naso, mi assalì con un forte e rinfrescante profumo di cardamomo.
Fu amore immediato. Un amore che è cresciuto con il tempo e la conoscenza.
Ma per me profuma anche di nostalgia per quel mercato coperto che ormai non esiste più. Un labirinto dove lasciarsi guidare solo dall’istinto e dal desiderio di scoperta. Tra i suoi vicoli ombreggiati, che riparavano dal feroce sole d’agosto, ho assaggiato i pistacchi freschi, un po’ verdi e un po’ rosa. Ho mangiato un kebab arrotolato in pane appena sfornato e lasciato raffreddare a terra, sopra tappeti colorati (e senza conseguenze gastrointestinali).


Tra leggenda e realtà
Secondo la leggenda, dei e demoni, intrappolati in una lotta eterna, unirono le forze per agitare l'oceano primordiale alla ricerca dell'amrita, il nettare dell'immortalità. Mentre il grande serpente Vasuki si avvolgeva attorno al monte Mandara e gli dei gli tiravano la coda, l'oceano rivelò i suoi segreti: la luna, la dea Lakshmi, la mucca Kamadhenu che esaudisce i desideri e il cardamomo.
Viene coltivato nel subcontinente indiano, sulle colline verdeggianti del Kerala, del Karnataka e del Tamil Nadu. Ma se per millenni è stato utilizzato solo per sue proprietà benefiche, oggi ne vengono apprezzate le note olfattive anche dall’arte profumiera.
Giunto in Occidente attraverso le rotte commerciali arabe e veneziane, già nel Medioevo il cardamomo veniva usato per aromatizzare vini speziati come l’ippocrasso e per rendere sontuosi piatti nobiliari e dolci al miele. In fondo, era una delle spezie più preziose.
I suoi fiori primaverili sono simili a orchidee e crescono vicini tra loro; i petali sono generalmente bianchi con venature lilla e sfumature di rosa.
Il frutto va aperto per estrarne i piccoli semi che, prima di essere utilizzati, vanno macinati in modo che possano sprigionare al meglio la loro fragranza.
Aggiungilo nel tè, come fanno i Persiani, al caffè, sul gelato, nel riso e con la carne. Ma cercalo anche nelle creme da corpo e nei profumi (la Maison francese Fragonard ne fa uno ottimo).
Dimmi nei commenti, se c’è una spezia che ami come io amo il cardamomo.
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Un nuovo incontro, un quadro colorato, il venerdì a teatro
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Giornalista, autrice e, soprattutto, esploratrice. Appassionata di cibi e luoghi del mondo, ne scrivo articoli per giornali e storie per libri. Se fossi un piatto, sarei il cous cous. Pietra miliare della cultura mediterranea vanta origini africane che, però, sono giunte attraverso le nostre isole maggiori fino a Genova. Non guizza come gli spaghetti, non scivola come i maccheroni ma ha una presa rassicurante, conscio del ruolo di aggregazione che gli compete. È sobrio, per gli ingredienti semplici di cui è composto, ma sa essere raffinato, in base alle spezie che gli si abbinano. Per saperne di più su di me: traveltotaste.net | masalastudio.art
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La cannella.
Nel caffè.
Con le mele.
Sulle carote.
Mi hai incuriosito sul caffè col cardamomo e lo proverò di certo.
In generale adoro le spezie e le prendo durante i miei viaggi ho metà bancone della cucina pieno di spezie diverse e non uso il sale ma loro
Leggo la tua newsletter proprio mentre sorseggio un caffè al cardamomo. :)
C'è una torrefazione vicino casa da cui prendo sempre il caffè per la moka. Da non molto ho scoperto che ci si può far macinare insieme delle spezie - mi ha illuminato una signora nordafricana (?) in coda davanti a me - e adesso lo prendo sempre col cardamomo. Che poi è da sempre la mia spezia preferita: lo adoro nel cioccolato, in India l'ho provato nel gelato e spesso lo metto nel riso basmati. Ha un profumo divino. ❤️